Onorevoli Colleghi! - La sensibilità chimica multipla (MCS) è una sindrome organica complessa che comporta reazioni multiorgano in seguito all'esposizione a sostanze chimiche anche in percentuali minime (subtossiche) normalmente tollerate dalla popolazione generale.
      I fenomeni di ipersensibilità verso composti sintetici presenti nei prodotti d'uso comune sono studiati sistematicamente a partire dagli anni '50, ma solo nel 1999 i criteri diagnostici della MCS sono stati stilati da un consesso internazionale frutto di un'indagine multidisciplinare, condotta per dieci anni da 89 medici e ricercatori con vasta esperienza sul campo e con punti di vista molto diversi sulla MCS, che ha definito questa patologia come: uno stato cronico, con sintomi che ricorrono in maniera riproducibile in risposta a bassi livelli di esposizione a prodotti chimici multipli e non connessi tra loro, che migliorano o scompaiono quando gli elementi scatenanti sono rimossi e che coinvolge sistemi di organo multipli.
      Lo stesso consesso ha indicato come la MCS si presenti con vari livelli di gravità: alcuni soffrono solo occasionalmente, con sintomi lievi e con ipersensibilità olfattiva, e altri sono completamente disabili al

 

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punto di dover bonificare il proprio ambiente di vita e ridurre la propria vita sociale a incontri solo con persone adeguatamente decontaminate.
      I sintomi della MCS sono molto vari. I più frequenti sono: rinite, asma, mal di testa, stanchezza cronica, perdita della memoria a breve termine, dolori muscolari e articolari, problemi della pelle, digestivi e disfunzioni sensoriali. Senza l'adozione di adeguati controlli ambientali e di opportune terapie di riduzione del carico tossico totale del corpo, i sintomi tendono a cronicizzarsi e gli organi colpiti aumentano con un rischio più elevato di sviluppare patologie legate a esposizione tossica (cancro, ischemie, patologie autoimmuni e, in particolare, lupus eritematoso sistemico, e altre).
      Le sostanze che scatenano le reazioni sono generalmente profumi, deodoranti personali e ambientali, detersivi e ammorbidenti, solventi, prodotti per l'edilizia, gomme e plastiche, conservanti e additivi alimentari, gas di scarico e combustibili, tessuti sintetici, emissioni industriali, pesticidi, insetticidi, erbicidi, mercurio liberato da trattamento non corretto di amalgami dentali, persino farmaci e molte altre.
      In Italia la MCS è riconosciuta come malattia rara dalle regioni Toscana, Emilia-Romagna, Lazio e Abruzzo ed è citata, come problema emergente, nelle «Linee-guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati», di cui all'accordo 27 settembre 2001 tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 276 del 27 novembre 2001.
      Negli Stati Uniti d'America la MCS è riconosciuta come malattia e invalidità dall'Americans with Disabilities Act (legge sulla disabilità), dal Dipartimento americano per lo sviluppo edilizio e urbanistico, dall'Agenzia per la protezione ambientale (EPA), da agenzie, commissioni, istituti e dipartimenti federali, statali e locali, da sentenze di corti federali e statali.
      In Canada la MCS è riconosciuta da agenzie federali e provinciali. Da diversi anni alcuni governatori statunitensi, tra cui Jeb Bush, fratello dell'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America, proclamano maggio mese per la consapevolezza della MCS.
      In Danimarca, nel 2004, il Ministro della salute ha aperto un osservatorio sulla MCS stimando in 50.000 il numero dei malati e, nel 2005, il Ministero dell'ambiente ha aperto presso l'ospedale di Gentofte Amtssygehus un centro di ricerca sulla sensibilità chimica, che colpisce il 10 per cento della popolazione, e in particolare sulla MCS, che è più rara.
      Statistiche effettuate negli Stati Uniti d'America indicano, inoltre, che il 15 per cento della popolazione americana soffre di una qualche sensibilità chimica e che l'1,5-3 per cento ha una forma di MCS grave.
      I malati italiani, che nel 2004 hanno raccolto 20.000 adesioni alla loro petizione per il riconoscimento della MCS, attualmente riscontrano enormi difficoltà nell'accedere ai servizi del Servizio sanitario nazionale sia perché mancano unità ambientali controllate, cioè ambulatori bonificati da contaminazioni chimiche, sia perché il personale sanitario non è preparato a trattare questa nuova malattia.
      Negli ultimi due anni si è verificato un flusso continuo dei malati meno gravi all'estero per curarsi presso centri altamente specializzati, talvolta con il rimborso dell'azienda sanitaria locale competente in base alla legge sulle patologie residuali. In due casi, in provincia di Trapani e di Bari, sono stati chiamati dei medici tedeschi a trattare pazienti non in grado di viaggiare.
      L'assistenza sanitaria a questi malati non può più essere demandata alla buona volontà delle singole aziende sanitarie locali di informarsi e di capire la specificità di tale patologia, che troppo spesso è erroneamente confusa con un'allergia, anche se vi è una maggiore probabilità di sviluppare la MCS tra i pazienti allergici.
      Solo negli ultimi mesi la ricerca ha evidenziato l'esistenza di diversi genotipi metabolici, cioè sottopopolazioni capaci di disintossicarsi dalle sostanze chimiche in modo più o meno efficace, scoperta che suggerisce, di per sé, la necessità di
 

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un'adeguata attenzione sanitaria verso le fasce più deboli della popolazione.
      Nel 2004 due studi (di cui uno dell'università di Toronto, finanziato dal Ministero della salute dell'Ontario e da «Genoma Canada») hanno dimostrato che i malati di MCS appartengono in prevalenza proprio a una categoria debole e che l'eziopatogenesi della MCS è legata a una predisposizione metabolica, attivata da agenti chimici ambientali.
      Il fatto che solo nello scorso mese di giugno è entrata in vigore la legislazione dell'Unione europea sulla registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche (REACH) suggerisce, inoltre, che la MCS possa essere l'effetto di un'errata politica di gestione del rischio e rappresenti, perciò, un monito più generale sugli effetti acuti e cronici dell'esposizione all'inquinamento ambientale e domestico.
 

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